• Autore: Gabriella Mazzeo
  • Fonte: Fanpage.it

La Cassazione ha rigettato il ricorso di Nicola Mancuso, confermando così la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Valentina Salamone. La 19enne fu ritrovata impiccata a una trave il 24 Luglio 2010. La prima sezione penale della Cassazione ha rigettato il ricorso di Nicola Mancuso, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Valentina Salamone, trovata morta il 24 luglio del 2010 in una villetta di Adrano. La condanna emessa nel giugno 2019 per Mancuso è diventata definitiva con il rifiuto della Cassazione che ha voluto rimettersi a quanto deciso nella prima sentenza. La Corte d’Assise d’Appello aveva già confermato la condanna nello scorso mese di aprile e l’imputato aveva fatto ricorso in Cassazione, sostenendo di non aver mai impiccato la giovane. 
Salamone era stata trovata a una trave nel 2010. Il suo caso era stato inizialmente ritenuto suicidio, ma la Procura generale di Catania ha avocato a sé l’inchiesta ritenendo di aver trovato tracce che avrebbero potuto ricondurre il tutto a un omicidio. I Ris avevano infatti trovato tracce di sangue dell’uomo sotto le scarpe della vittima. 

Nel processo si sono costituiti parte civile i genitori, le tre sorelle e il fratello della vittima, assistiti dall’Avvocato Dario Pastore. Con loro anche le associazioni Telefono Rosa e Thamaia. Nel corso delle udienze, l’imputato si è sempre detto innocente, ma le prove trovate dai Ris secondo il Giudice era schiaccianti. 

«omissis»