• Autore: Gaetano Guidotto
  • Fonte: La Sicilia

Tutte vestite di rosso per creare “scie rosse” e celebrare, oggi in tempo di Covid la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”. È l’idea che hanno avuto le volontarie del “Telefono rosa di Bronte”, ovvero l’unica sezione dell’associazione da Napoli in giù a difesa della violenza di genere. Un modo non solo per ricordare come il fenomeno della violenza sulle donne sia ancora e purtroppo tutto da combattere, ma anche per ricordare a tutti che quando squilla il “Telefono rosa” non è mai una telefonata qualunque: dietro c’è una persona che soffre perché ha subito violenza.

«Questo è un momento molto difficile – dice la presidente del Telefono rosa di Bronte, la dottoressa Antonella Caltabiano – la pandemia in questi mesi ci ha costretti a stare a casa e per molte donne questo non è stato un bene. Noi del “Telefono Rosa” abbiamo cercato in tutti i modi di sostenere coloro che hanno chiesto aiuto, grazie all’opera dei volontari, delle professioniste, delle forze dell’ordine e delle istituzioni. Così in occasione di questa giornata vogliamo manifestare ancora una volta il nostro no alla violenza con un segno visibile perché, nonostante tutto, noi non ci fermiamo, non dimentichiamo chi sta soffrendo in silenzio». E così oggi le volontarie, non potendosi riunire, fare incontri o convegni, hanno deciso di lanciare sui social la challenge “scie rosse”. «Partecipare è semplice – continua la presidente Caltabiano – basta indossare qualcosa di rosso o esporre un oggetto rosso magari sul balcone per aderire all’iniziativa e lanciare un messaggio forte. Basta anche fare una fotografia o un video da postare sui social. Daremo un grande segno di unità e sensibilizzazione al problema». Tutte vestite di rosso per creare “scie rosse” e celebrare, oggi in tempo di Covid la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”.  È l’idea che hanno avuto le volontarie del “Telefono rosa di Bronte”, ovvero l’unica sezione dell’associazione da Napoli in giù a difesa della violenza di genere. Un modo non solo per ricordare come il fenomeno della violenza sulle donne sia ancora e purtroppo tutto da combattere, ma anche per ricordare a tutti che quando squilla il “Telefono rosa” non è mai una telefonata qualunque: dietro c’è una persona che soffre perché ha subito violenza. 

«omissis»